sabato 17 novembre 2012

"Il profumo" di Patrick Süskind



«Avrebbe potuto tacere e scegliere la via diretta dalla nascita alla morte senza deviare per la vita, e con ciò avrebbe risparmiato una quantità di sciagure al mondo e a se stesso. Ma per uscire di scena così discretamente avrebbe dovuto avere un minimo di gentilezza innata, cosa che Grenouille non possedeva. Fin dall'inizio fu un mostro. Si decise a favore della vita per puro dispetto e per pura malvagità.»


Sulla base di una ricostruzione storica molto dotta e ben documentata, Patrick Süskind ha delineato una storia di rara originalità e potente carica suggestiva.
L'autore riesce a trasportare con grande naturalezza il lettore in una dimensione distante dal modo di interpretare il mondo proprio della cultura occidentale, e cioè attraverso lo sguardo. Nella nostra cultura, gli approcci interpersonali, gli schemi concettuali che applichiamo alle percezioni, ogni cosa, insomma, è prettamente veicolata dal senso della vista. Nelle pagine de « Il profumo» si viene sbalzati fuori da questo habitus percettivo e mentale, ci si trova immersi in un mondo dipinto e descritto soprattutto tramite gli odori.
In una Parigi di fine Settecento, stipata di uomini e di case, nonché di cattivi odori di ogni tipo, viene al mondo non voluto da nessuno Jean-Baptiste Grenouille. Aggrappandosi alla vita come una zecca, rifiutandosi di morire «per puro dispetto e per pura malvagità», tra orfanotrofi, sfruttamenti e malattie, il piccolo cresce e sviluppa sempre più il dono sovrumano di cui la natura lo ha dotato: un olfatto straordinariamente acuto.
Jean-Baptiste, conscio della propria genialità, decidere di apprendere l'arte profumiera. Inizia così a lavorare per Giuseppe Baldini, profumiere che gli fornirà le basi del mestiere, e poi si sposta nella cittadina di Grasse per apprendere delle tecniche particolari. Tutto ciò perché Jean-Baptiste vuole far fruttare il suo dono e creare il profumo più straordinario di tutti i tempi: un profumo umano in grado di suscitare l'amore che gli è stato negato per tutta la vita.
Grenouille è un personaggio chiaramente squilibrato che l'autore cerca con ogni mezzo di far risultare odioso, tra manie di grandezza, atti di scellerata violenza, e riferimenti costanti alla sua cattiveria. Eppure, da lui si resta stregati.
Grenouille dimostra di essere davvero ciò che tutti hanno sempre creduto di lui: un mostro. Eppure, la mostruosità non risiede nella sua mancanza di umanità, nella leggerezza quasi inconsapevole che lo spinge all'omicidio seriale, nè in alcuno dei suoi delitti. La mostruosità di Grenouille risiede nella sua incapacità di amare. E' un personaggio richiuso in se stesso, prigioniero della propria perversità, incapace di darsi al mondo e di cercare un posto per sé nella comunità degli altri uomini.
E' un personaggio tratteggiato a tinte forti, a tratti spaventose e a tratti compassionevoli. Sicuramente con grande maestria.
Nel 2006 Tom Tykwer ha diretto «Profumo - Storia di un assassino», trasposizione cinematografica molto curata e abbastanza fedele del bellissimo romanzo di Süskind. Un film che merita sicuramente di essere visto e che mi è capitato di conoscere e apprezzare prima del romanzo.

Ben Whishaw interpreta magistralmente il ruolo di Grenouille in "Profumo - Storia di un assassino" 

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